Alberto Argenton (2011), Comprehenděre l’arte plastica, in A. Argenton (a cura di), Vedere con mano. La fruizione della scultura tra tatto e visione, Erickson, Trento, pp. 17-34.

Questo saggio è stato scritto con un triplice intento: fermare sulla carta, e perciò nella memoria, cercando di dar loro organicità, le principali impressioni ricevute durante una esperienza preziosa – nel senso di cognitivamente arricchente – di fruizione dell’arte plastica da me vissuta, di pochi mesi precedente e analoga a quella caratterizzante l’evento concorsuale collegato al Seminario di studi da cui si origina questo volume; compiere alcune osservazioni attinenti a quel che di significativo in quell’occasione mi è accaduto; formulare qualche considerazione di carattere generale relativa all’ambito teorico a cui quell’esperienza rimanda e che concerne il problematico tema della percezione tattile o, meglio, della percezione aptica e del ruolo che tale tipo di percezione svolge nella fruizione delle opere plastiche e nella fruizione estetica più in generale.

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